Oggi vi parleremo del COLESTEROLO. Si parla molto della sua pericolosità quando i livelli sono alti, di alimenti che abbassano il colesterolo, ma vediamo prima che cos'è il colesterolo!
Il colesterolo è una molecola idrofobica appartenente
alla classe degli steroli che riveste un ruolo particolarmente importante nella
fisiologia degli animali e quindi anche dell'uomo. E' quasi totalmente assente
nelle piante, che contengono però sostanze lipidiche strutturalmente simili
(fitosterine o fitosteroli). Nel nostro organismo svolge diverse funzioni
biologiche, importanti ed ESSENZIALI:- è un componente essenziale della membrana cellulare di tutte le cellule, diminuendo la fluidità della membrana, aumentando la stabilità meccanica delle cellule, diminuendo la permeabilità a piccole molecole idrosolubili. Il colesterolo si aggrega con alcune proteine della membrana cellulare formando vescicole in grado di trasportare il loro contenuto ai vari organuli cellulari.
- Insieme alle molecole proteiche, il colesterolo regola lo scambio di sostanze messaggere tramite la membrana cellulare.
- è coinvolto nella crescita e nella divisione cellulare.
- è la sostanza base per la sintesi degli ormoni steroidei come aldosterone, cortisone, testosterone, estradiolo ecc, è precursore di sostanze come la VITAMINA D (a livello delle cellule cutanee in seguito all’esposizione della pelle ai raggi solari) e dei Sali biliari.
- è essenziale per il corretto sviluppo embrionale
La quantità di colesterolo presente
nell’organismo dipende principalmente dal colesterolo che introduciamo con la
dieta che rappresenta soltanto il 20-30% del colesterolo ematico, da quello che
viene sintetizzato a livello cellulare e da quello che viene eliminato con le
feci.
Con l'alimentazione, introduciamo colesterolo libero e esteri del colesterolo, ovverosia legato ad un acido grasso, tale legame viene scisso da un'esterasi presente nel succo pancreatico, in una molecola di acido grasso e colesterolo libero. Grazie all'intervento della bile, il colesterolo libero sia proveniente dall'alimentazione che prodotto dal nostro organismo viene emulsionato in micelle, goccioline lipoproteiche ricche di fosfolipidi, acidi grassi, sali biliari e monogliceridi. Il colesterolo micellare può quindi attraversare passivamente la fase acquosa a contatto con le membrane cellulari degli enterociti (cellule dei villi intestinali), al cui interno viene in parte riesterificato ed incorporato nei CHILOMICRONI. Una parte del colesterolo assorbito dalla mucosa enterica non viene incorporata nei chilomicroni ma escreta dall'enterocita nel lume intestinale, quindi allontanata con le feci. I chilomicroni vengono convogliati nel circolo linfatico e da qui a quello sanguigno, che li trasporta al fegato dove vengono processati e distribuiti ai vari tessuti. Per essere trasportato efficacemente a tutte le cellule deve essere legato a una molecola di trasporto, il colesterolo, infatti, si lega prevalentemente alle lipoproteine LDL o HDL: le prime trasportano il colesterolo dal fegato ai tessuti, le seconde fanno il percorso inverso rimuovendo il colesterolo dai tessuti e riportandolo al fegato.
Una quantità eccessiva di LDL circolante nel sangue, quindi di esteri del colesterolo aggregati alle LDL è dannosa per lo stato di salute e rappresenta un fattore di rischio per la malattia aterosclerotica, rischio infarto e ictus, mentre elevati livelli del colesterolo portati dalle HDL, non è un fattore di rischio per tale malattia, anzi protegge l’organismo. A tal proposito, le LDL rappresentano il colesterolo cattivo, quando si trovano in eccesso e quando vengono ossidate, e le HDL, al contrario, rappresentano il colesterolo buono, poiché agiscono da veri e propri spazzini in grado di raccogliere l'eccesso di colesterolo e veicolarlo al fegato. Da qui tale composto verrà inglobato nei sali biliari, riversato nell'intestino ed in parte espulso con le feci.
Con l'alimentazione, introduciamo colesterolo libero e esteri del colesterolo, ovverosia legato ad un acido grasso, tale legame viene scisso da un'esterasi presente nel succo pancreatico, in una molecola di acido grasso e colesterolo libero. Grazie all'intervento della bile, il colesterolo libero sia proveniente dall'alimentazione che prodotto dal nostro organismo viene emulsionato in micelle, goccioline lipoproteiche ricche di fosfolipidi, acidi grassi, sali biliari e monogliceridi. Il colesterolo micellare può quindi attraversare passivamente la fase acquosa a contatto con le membrane cellulari degli enterociti (cellule dei villi intestinali), al cui interno viene in parte riesterificato ed incorporato nei CHILOMICRONI. Una parte del colesterolo assorbito dalla mucosa enterica non viene incorporata nei chilomicroni ma escreta dall'enterocita nel lume intestinale, quindi allontanata con le feci. I chilomicroni vengono convogliati nel circolo linfatico e da qui a quello sanguigno, che li trasporta al fegato dove vengono processati e distribuiti ai vari tessuti. Per essere trasportato efficacemente a tutte le cellule deve essere legato a una molecola di trasporto, il colesterolo, infatti, si lega prevalentemente alle lipoproteine LDL o HDL: le prime trasportano il colesterolo dal fegato ai tessuti, le seconde fanno il percorso inverso rimuovendo il colesterolo dai tessuti e riportandolo al fegato.
Una quantità eccessiva di LDL circolante nel sangue, quindi di esteri del colesterolo aggregati alle LDL è dannosa per lo stato di salute e rappresenta un fattore di rischio per la malattia aterosclerotica, rischio infarto e ictus, mentre elevati livelli del colesterolo portati dalle HDL, non è un fattore di rischio per tale malattia, anzi protegge l’organismo. A tal proposito, le LDL rappresentano il colesterolo cattivo, quando si trovano in eccesso e quando vengono ossidate, e le HDL, al contrario, rappresentano il colesterolo buono, poiché agiscono da veri e propri spazzini in grado di raccogliere l'eccesso di colesterolo e veicolarlo al fegato. Da qui tale composto verrà inglobato nei sali biliari, riversato nell'intestino ed in parte espulso con le feci.
Un eccesso di colesterolo nel sangue è detto
Ipercolesterolemia. Fino a qualche tempo fa e quando si facevano gli esami del
sangue di routine veniva generalmente considerato solo il livello del
colesterolo totale; se questo rientrava nei valori ritenuti normali, inferiori
ai 200 mg per 100 dl di sangue, non si ritenevano necessari ulteriori
approfondimenti.
Oggi invece oltre alla colesterolemia totale vengono
indicati anche i valori delle HDL e delle LDL. Sebbene gli studi abbiano
dimostrato una correlazione tra il colesterolo totale e la mortalità per
cardiopatie, la misura del colesterolo totale non ha un significato importante,
perché come abbiamo visto esso è composto dal COLESTEROLO "BUONO" e
da quello "CATTIVO", e la probabilità di contrarre malattie
cardiovascolari è prevista in modo molto più accurato dall'eccesso di LDL nel
sangue e/o dai bassi livelli di HDL circolanti. Il rischio di infarto raddoppia
se IL COLESTEROLO TOTALE È SUPERIORE AI 300 MG PER 100 DL DI SANGUE. TALE
RISCHIO SI RIDUCE SE IL COLESTEROLO LDL
È INFERIORE A 130 MG PER 100 DL DI SANGUE E IL COLESTEROLO HDL È
SUPERIORE AI 40 MG PER 100 DL DI SANGUE.
L'eccesso delle LDL, che si ossidano e per una serie
di processi si legano alle pareti delle arterie formando placche
aterosclerotiche molto pericolose per la salute in quanto ostacolano la
circolazione, può essere dovuto a diversi fattori.
- Uno di questi è la dieta, infatti un apporto giornaliero di colesterolo elevato porta ad un aumento della colesterolemia, ma non di molto poiché le cellule hanno evoluto dei meccanismi omeostatici per cercare di mantenere le quantità ottimali nell’organismo rallentando la sintesi endogena di colesterolo. Oltre all'apporto di colesterolo, anche gli eccessi calorici e l'elevata assunzione di acidi grassi saturi ed idrogenati contribuisce ad aumentare la colesterolemia, mentre una dieta sobria ed equilibrata, povera di zuccheri, a basso tenore di acidi grassi saturi e ricca di quelli insaturi, aiuta ad abbassare i livelli plasmatici di colesterolo ed il rischio cardiovascolare. Quindi uno stile di vita basato sugli eccessi calorici col tempo porta sicuramente ad avere livelli di colesterolo elevati, ma si può farli rientrare nei range di normalità con una dieta equilibrata e sana!
- Una ridotta attività della tiroide (ipotiroidismo), abbastanza comune soprattutto nelle donne, aumenta la colesterolemia, mentre l'elevata concentrazione di ormoni tiroidei (ipertiroidismo) la riduce.
- Gli estrogeni abbassano la colesterolemia, mentre gli androgeni l'aumentano (in particolare gli estrogeni tendono ad innalzare la frazione HDL e a diminuire quella LDL, mentre l'eccesso di testosterone ha effetto opposto). Per questo motivo il rischio cardiovascolare è maggiore nell'uomo e sale in maniera importante dopo la menopausa.
- Anche il diabete si accompagna ad ipercolesterolemia, dal momento che la malattia - specie quando non viene adeguatamente trattata - aumenta la mobilizzazione dei lipidi.
- L'ipercolesterolemia, purtroppo, è dovuta anche ad una componente genetica ed esistono varie forme, una di queste è detta ipercolesterolemia familiare, in cui aumenta in maniera più o meno importante la sintesi endogena di colesterolo, i cui livelli risultano per questo elevati anche in giovane età. La sintesi endogena rappresenta circa l'80-90% de colesterolo prodotto dal nostro organismo , soprattutto dal fegato, ma anche dal surrene e dalle ghiandole sessuali - mentre la quota rimanente ha origini dietetiche.
Trattamento nutrizionale
In generale è meglio evitare : dolci, carne rossa e/o
carni grasse, grassi vari (lardo,sugna, burro), uova , crostacei e formaggi
(consentiti ricotta, fiocchi di latte, mozzarella e stracchino con
moderazione), il sale e l'alcol.
Possiamo fare una distinzione :
Alimenti ricchi di colesterolo e quindi da evitare
assolutamente:
- Alcune frattaglie: cervello (>2000mg per 100g), rene (350-400mg), fegato (circa 200mg) e cuore (>150mg)
- Grassi animali da condimento: burro (250mg), lardo (circa 100mg), sugna ecc
- Latte intero o condensato, yogurt intero, formaggi ad elevato tenore in grassi saturi e colesterolo.
- Maionese e salse elaborate
- Superalcolici
Alimenti consentiti con moderazione
- Molluschi bivalvi: ostrica (150mg), cozza (120mg) ecc.
- Crostacei: gamberi (150mg), granchio in scatola (100mg) ecc.
- Tutte le uova (almeno 370mg)
- Dolci al cucchiaio e pasticceria in genere e merendine
- Tutti i prodotti caseari stagionati (variano dai 70 ai 110mg)
- Carne rossa e/o carni grasse (variano dai 70 ai 90mg)
- Insaccati ad elevato tenore in grassi saturi, parti grasse delle carni. I salumi sono carni trasformate e contengono grassi saturi e colesterolo e sono anche ricchi di sale. Si tratta di alimenti da scegliere scrupolosamente e con moderata frequenza di consumo nella dieta, massimo 2 volte a settimana, soprattutto nell'alimentazione di chi già manifesta ipercolesterolemia e/o familiarità.
Preferire il consumo maggiormente di:
- Cereali integrali
- Pesce 2-3 VOLTE ALLA SETTIMANA,
- Legumi 2-4 VOLTE ALLA SETTIMANA
- Carne bianca, quella di tacchino, pollo, cacciagione e coniglio. Pollame senza pelle. (La carne rossa è possibile mangiarla 1 volta a settimana a patto che provenga da un taglio magro e che sia privata del grasso visibile).
- Latte e yogurt a bassa percentuale di grassi (scremati o parzialmente scremati) 1-2 porzione al giorno.
- Formaggi freschi o light
- Olii vegetali polinsaturi o monoinsaturi come l'olio extravergine d'oliva, l'olio di riso o l'olio monoseme (soia, girasole, mais, arachidi).
- Consumare almeno 2-3 porzioni di verdura e 2 porzioni di frutta al giorno. Gli antiossidanti in esse contenute, a ridurre il rischio cardiovascolare globale.
- Le fibre solubili, contenute nel riso integrale, orzo perlato, crusca di avena, legumi, patate, albicocche, mele, ecc rallentano lo svuotamento gastrico, con conseguente aumento del senso di sazietà, rallentano il transito addominale, facilitano l'eliminazione dei sali biliari e riducono le produzione e l'assorbimento del colesterolo. Quindi aumentare l'apporto di fibre per ridurre i livelli di colesterolo ematico!
- Moderare l'apporto di sale, questo vale per tutto, anzi dovrebbe rientrare nelle sane abitudini giornaliere!
Molti studi hanno rivelato che la SOIA e i prodotti a
base di soia come il tofu, il miso, il latte vegetale, l'olio ecc,
rappresentano un alimento consigliabile per combattere l'ipercolesterolemia. La
soia è un legume e sia le fibre che le proteine contenute in essa sono
importanti per ridurre l'assorbimento e la produzione endogena di colesterolo.
Attenzione alla soia se si ha ipotiroidismo, limitarne l'assunzione!!!
Anche i LUPINI sono alimenti che aiutano nella lotta
contro l'ipercolesterolemia. I lupini sono piccoli legumi e possono inoltre
vantare interessanti proprietà curative naturali e un alto apporto energetico
oltre che di vitamine e sali minerali. È bene mangiarli come spuntino in quanto
in essi sono presenti acidi grassi omega 3 e omega 6 che contribuiscono a
ridurre il colesterolo cattivo LDL.
I PISTACCHI sono indicati come i killer del
colesterolo, I lipidi contenuti nei pistacchi sono in buona parte mono e
polinsaturi, appartengono cioè a quella classe di acidi grassi che aiutano a
tenere sotto controllo il colesterolo se inseriti in una dieta sana ed
equilibrata. Le quantità consigliate al giorno dipende dal tipo di dieta e
dallo stile di vita. All´interno di una dieta media da circa 2000 calorie
quotidiane, uno spuntino di metà mattina ideale dovrebbe prevederne circa 150 /
200, 250 se pratichi regolarmente sport. Una porzione di 30 grammi di pistacchi
privi del guscio (circa 50) è in grado di assicurarti circa 180 calorie, la
giusta quantità per tenere costante la glicemia.
Una recente scoperta contro l'ipercolesterolemia è il RISO ROSSO FERMENTATO. Si ottiene dalla fermentazione del comune riso da tavola
da parte di vari ceppi di un lievito chiamato Monascus purpureus (o anche
lievito rosso) che gli conferisce il caratteristico colore. Durante la sua attività fermentatrice, questo
lievito si arricchisce infatti di un gruppo di sostanze, denominate monacoline,
a cui è stata scientificamente attribuita una spiccata attività
ipocolesterolemizzante.
Una di queste, la monacolina K, è chimicamente affine
alla lovastatina, un farmaco appartenente alla categoria delle statine,
normalmente utilizzate per il controllo dei livelli di colesterolo ematico. La
fermentazione produce anche altre sostanze come fitosteroli, acidi grassi (sia
mono che poli insaturi) e isoflavoni che concorrono a rendere il riso rosso
fermentato più che un semplice alimento, una vera e propria medicina!
Vi starete chiedendo che ricette preparare con questi
chicchi rossi, ebbene è giunto il momento di dirvi che, in realtà, il riso
rosso fermentato è commercializzato esclusivamente come preparato erboristico.
Lo si può trovare sotto forma di capsule o tavolette che contengono l’estratto,
spesso con l’aggiunta di altre molecole attive per permettere una combinazione
di effetti benefici; è possibile acquistare questi prodotti nelle erboristerie
o nei reparti appositi all’interno dei più forniti supermercati.
Come per tutti gli integratori alimentari anche per
quelli a base di lievito rosso, è sempre importante seguire i consigli e le
dosi riportate in etichetta per evitare problemi di sovradosaggio o di
ipersensibilità verso alcune componenti.
In particolare può essere utile sapere che nel 2003 il
Ministero della Salute Italiano ha stabilito in 3 mg al giorno la dose massima
di monacolina K che si può assumere, quindi è sempre meglio controllare che il
prodotto scelto rispetti questi parametri. ATTENZIONE, gli studi clinici
condotti fino ad oggi non hanno riscontrato effetti collaterali significativi,
ma quelli più conosciuti e documentati riguardano la possibile insorgenza di
lievi disturbi gastrointestinali (dolori e bruciori allo stomaco, reflusso
gastroesofageo, flatulenza) e mal di testa. Il riso rosso fermentato, se
assunto ad alte dosi e per lunghi periodi, può avere effetti collaterali simili
a quelli delle statine (alterazioni epatiche, tossicità muscolare).
L'impiego del riso rosso fermentato è controindicato
in gravidanza, in allattamento e nei bambini; prudenza nella somministrazione
in pazienti con disfunzioni epatiche; da evitare la contemporanea associazione con
farmaci specifici (soprattutto i fibrati ed alcuni antibiotici - antivirali).
Anche se le premesse scientifiche per soddisfare
questo desiderio ci sono tutte, è molto importante che l'utilizzo di riso rosso
fermentato avvenga sotto la supervisione di un medico.
Per combattere l'ipercolesterolemia è importante anche
adottare uno stile di vita sano:
praticare attività fisica costante, almeno 3 volte la
settimana. L'attività fisica aiuta ad aumentare i livelli di HDL . Non siate
sedentariiii: parcheggiate l'auto, evitate l'ascensore e usate le vostre
gambe!!!!!!!!!!
Ridurre il fumo, il sale e gli alcolici.
Cucinare senza grassi: preferire come metodi di
cottura la bollitura, il vapore o la grigliatura piuttosto che la frittura o la
cottura in padella.

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